“Pittura 1985/ 1990”
“Spaccato n 6” (tecnica mista cm 79×67) (marzo 85)
“Quando le Parole non riescono più ad esprimere concetti, allora nasce la Pittura”
“….. E soprattutto oggi , ai primordi di questa nostra èra tecnologica, che se da un lato comporta ingenti progressi nell’ ambito lavorativo, dall’ altra ripropone con più acuta virulenza lo scottante problema della occupazione, in quanto la << macchina >> più sofisticata può svolgere le mansioni di molti uomini.
De Francisco è pienamente consapevole dello sconvolgimento tecnologico che stiamo vivendo, e delle stridenti contraddizioni che esso produce, e li rispecchia in queste ultime raggelanti visioni. Il dramma esplosivo o lo sbeffeggio che emergevano in passato lasciano il posto ad atmosfere asettiche, popolate da << esseri >> anonimi, impressi in un vuoto pneumatico come ritagli unidimensionali. ……”






























“….Il << legno >>, essenziale supporto in anni di ricerche, qui viene utilizzato in senso aspramente metaforico. Non solo la superficie dei quadri, colorata con tonalità tenui, ai limiti della trasparenza, è di compensato, ma pure le figure, intagliate in listelli di legno. Quale contrasto tra il calore che emana questa materia — persino il suo odore sa darci delle sensazioni di dolcezza e di pacata serenità — e ciò che raffigura! Presenze gonfie, ipertrofiche sebbene reali, di una selva umana senza palpiti: disarmonizzata. Automi. Che scorrono su nastri obbligati in una specie di epica della robotizzazione: affamati di codici e di numeri; e se talvolta si ribellano vanno a sbattere contro compatte muraglie color lavagna — la sequela di una cancrena di anni << senza moto né spinta >>? —, rimanendo imprigionati, paralizzati in uno spasimo che li sfonda, o li taglia in due tronconi in un’istantanea di vitalità assiderata.
Ci appaiono simili a dei << Polifemi >> dell’informatica: figli della specie umana e dei computer. Chi sono questi giganti-nani che ruotano nei deserti delle giungle metropolitane? Questi tremendi ritagli dalle piccole, azzimate mani adatte a portare valigette diplomatiche o a premere pulsanti e bottoni?
Non ci pare azzardato sostenere che sono i nostri << autoritratti >>.
(Gianni Pre – da “Alla Bottega” novembre/dicembre 1987)



